L’Associazione Culturale I.R.S.A.P. Agrigentum
Presenta

 
Il Mito nella Valle dei Templi 



Come Nasce

L’idea nasce da una richiesta fattami dall’allora Assessore al Turismo della Provincia Regionale  di Agrigento Piero Macedonio,  che mi informava di una grossa manifestazione (una sfilata di moda con i più importanti stilisti Siciliani ed Italiani), organizzata dalla Regione Sicilia, che avrebbe fatto tappa ad Agrigento, per poi spostarsi a Taormina, a Roma per poi concludersi a Parigi. 

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La manifestazione si sarebbe svolta all’interno della spettacolare Valle dei Templi di Agrigento, e precisamente sotto il Tempio di Giunone.

Mi convoca in assessorato e mi dice “devi organizzarmi qualcosa di particolare e di spettacolare da inserire in questa manifestazione”, gli dico “ ma Piero io che c’entro con le sfilate di moda? Non è il mio settore” e lui risponde “Io ho fiducia nel tuo estro e nella tua fantasia”; a questa richiesta mi trovai del tutto impreparato, non mi persi di animo e gli risposi “dammi un pò di tempo che vedo cosa posso fare

Questo è stato l’input che ha dato vita a  “Il Mito nella Valle dei templi”

La cosa era alquanto difficile e lontana dalle cose che normalmente realizzo, e poi dovevo competere con grandi stilisti della moda, - che  ci  facevo  io  in  questo  contesto  che  non mi apparteneva? - Ciò non di meno... accetto la sfida.


Un pò di tempo prima, da un mio caro amico (che dopo tantissimi anni vissuti a Firenze, dove aveva studiato e carpito nelle botteghe  l'arte degli affreschi fiorentini e la tecnica dello stacco e dello strappo, cosa tra l'altro non facile da imparare, visti i segreti che ci stanno attorno e la gelosia di questi artigiani), venni a sapere che voleva realizzare con la tecnica dell'affresco strappato un qualcosa che potesse vedersi, una specie di pubblicità.

Aveva parlato con una stilista di moda emergente di come poter realizzare un capo dove poterci attaccare una tela di lino nella quale sarebbe stato bene in vista un affresco strappato.

Mi ricordai di questo e mi venne l'idea di realizzare tramite loro due degli abiti che poi chiameremo "abiti affresco".

L'idea fu accolta con entusiasmo e convocato lo staff dell'I.R.S.A.P. iniziammo a concepire la cosa.

Naturalmente a tutto ciò si doveva dare un qualcosa di solenne e di magico, che potesse interagire con la magnificenza, il mistero e la poesia che sprigionano quei luoghi che furono di culto per i Greci.

E perché non farli rinascere tramite la loro poesia? ed ecco che lo staff si mette in moto; Erika da un lato ed Io nell'altro a spulciare autori Greci Latini come: Plauto, Lucrezio, Empedocle, Pindaro e classici del 500 come Ludovico Ariosto e non ultimo Goethe, considerato da molti il più importante uomo di lettere proveniente dalla Germania e uno degli ultimi "uomini universali", grande viaggiatore che visitando Agrigento la descrisse con una frase che poi passò alla storia

Nel medesimo tempo in sala di registrazione per creare una musica che accompagnasse il tutto, doveva descrivere l'estro, la bellezza, il culto, le forme etc. ed interagire con essi; ed eccomi in sala di registrazione con Graziano Mossuto, grande maestro e parte integrante dell'associazione.

Dovevo dare vita anche ad un personaggio che desse voce a tutto questo, un qualcosa di inquietante ma nello stesso tempo mistico che si aggirasse per tutta la scena prendendone possesso e imbrigliandola in qualcosa di surreale di fantastico e di magico.
Necessitava un'attrice di teatro, ed ecco come per magia, venirmi in mente il volto di Melina Bongiorno un'attrice poliedrica e completa che avevo visto tempo addietro in una performance particolarissima, la contatto e Lei accetta.

Messo assieme questo pot-pourri, qualche prova, e il tutto si amalgama, si miscela così bene, come in una simbiosi perfetta. 

Ed ecco nascere sotto i nostri occhi "Il Mito nella Valle dei Templi".

Già nelle prove - che si svolsero di notte - fu un qualcosa di incredibile, mi ricordo che già alla prima tutto era perfetto, era così bello che Piero Macedonio volle che la ripetessimo un'altra volta per apprezzarne meglio le peculiarità, anche io ne rimasi sconvolto, complice la luna, che quella notte si ergeva maestosa in tutto il suo splendore e la location, eravamo all'interno della Valle degli Dei. 
Che dire di più, è stato un successo incredibile sia da parte del  pubblico che dagli addetti ai lavori, e ricordo, che alla fine della rappresentazione, era come se si fosse fermato tutto, i presenti non sapevano se applaudire o no, per non spezzare quell'incantesimo che si era creato.

Un caloroso ringraziamento alle bellissime Modelle del nostro staff, che oltre ad indossare gli abiti, come di solito fanno, si sono prestate ad interpretare una parte teatrale, creando delle figure maestose, incantevoli ed accattivanti. 

Un ringraziamento a Piero Macedonio, poiché senza la sua richiesta e la sua insistenza, tutto ciò non avrebbe visto la luce e che inoltre, è stato anche un valido aiuto regia.

E un ringraziamento particolare a Melina Bongiorno, Musa ispiratrice, senza la quale il tutto non sarebbe stato concepito.
Grazie
Angelo Clemente
               

Lo Staf:
Angelo Clemente:
Regia, soggetto, sceneggiatura, scenografia 
Piero Macedonio: Aiuto Regia
Graziano Mossuto:
Musiche e arrangiamenti
Erika Clemente: Ricerca antropologica e letteraria
Maria Stella Ciotta: Backstage, segretaria di produzione, aiuto regia
Melina Bongiorno: Attrice, cantante, cabarettista
Cesare Magrì: Affreschista siciliano vissuto molti anni a Firenze dove ha imparato, frequentando botteghe, quest’antica arte 
Nauel Bessali: Stilista di alta sartoria di origine araba

Backstage - vedi alcune foto 

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Il Mito



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Gli affreschi, sono realizzati su muro, successivamente strappati e trasferiti su tela di lino, tale procedimento di stacco, conferisce ai dipinti dei cromatismi antichi.

L’Affresco
La pittura d'affresco è una tecnica molto antica. Raggiunse l'apice del suo splendore con i maestri del rinascimento e fu usato per decorare palazzi e chiese. Un affresco è dipinto su intonaco fatto di calce spenta e sabbia di fiume passata al setaccio, utilizzando poi per la fase pittorica pigmenti diluiti con acqua. Il dipinto deve essere fatto velocemente prima che l'intonaco si asciughi ,rendendo questo dipinto ricco di toni e colori particolari che solo un affresco può avere. (I murali sono invece dipinti su intonaco asciutto). La reazione chimica tra l'idrato di calcio contenuto dalla calce e l'acido carbonico nell'atmosfera fissa e rende insolubile il dipinto.

Lo Stacco e lo Strappo
Per salvare gli affreschi, dalle calamità naturali e da edifici che cadevano a pezzi intorno al 1700 venne inventato lo strappo dell’affresco, con tecniche particolari, per salvarlo e trasferirlo altrove.
lo strappo è considerata la tecnica più moderna per la rimozione degli affreschi dalla loro collocazione originaria. Lo strappo comporta la rimozione della pellicola pittorica dell'affresco, senza la porzione di intonaco sulla quale è stesa: si ottiene così un sottile strato di calcare colorato formatosi per la carbonatazione della calce, legante della malta dell'intonaco. Per la realizzazione della tecnica dello strappo è necessario applicare sulla superficie dell'affresco delle tele sottili e resistenti, legate allo strato pittorico per mezzo di colle reversibili che non ne danneggino l'aspetto. Staccando le tele dalla parete resta attaccato ad esse lo strato affrescato: questa operazione è particolarmente delicata e occorre usare ogni cautela.


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