I.R.S.A.P. Agrigentum


Salvatore Carnevale

        


Altra poesia questa,scritta dal grande Ignazio Buttitta "U lamentu pi la morti di Turiddu Carnivali" che ha voluto così commemorare e portare a conoscenza del popolo un fatto di cronaca gravissimo per la Sicilia.  

Le musiche di questa storia sono state scritte da Nonò Salamone. Come ci racconta lui stesso, una sera, avendo saputo che in un paesino in Provincia di Enna si esibivano Cicciu Busacca e Ignazio Buttitta, li volle raggiungere e pregò Busacca di fargli cantare la storia di Turiddu Carnevale che lui stesso aveva musicato; lui acconsentì e, quando Nonò finì di cantare, si accorse che Busacca piangeva. Da allora questa storia fù portata in giro da tutti i cantastorie siciliani.

U lamentu pi la morti 
di Turiddu Carnivali

La storia di  Salvatore  Carnevale, sindacalista, capo della  lotta  dei braccianti agricoli contro il latifondo, tragico residuo dei feudi, ucciso, da sicari dei latifondisti (mafiosi).

Queste fatti si svilupparono  in Sicilia  dalla  metà del  Novecento e possiamo confermare che sono state cantate dai cantastorie nelle piazze dei comuni siciliani  con  molto fervore suscitando nel pubblico  partecipazione e rabbia.  

Il tema trattato in  questo cartellone è  di carattere  politico-sociale, influenzato  senza dubbio dalle note vicende della  guerra di liberazione  dal fascismo  e  successivo impegno politico, per dare vita alla Costituzione ed alla Repubblica Italiana.  

Nel nuovo panorama politico che si stava delineando, è importante sottolineare come nelle storie  narrate dei cantastorie siciliani,  rimane  sempre presente il concetto tradizionale, del  “buono“, che viene ucciso per difendere i più deboli dalle prepotenze e dalle angherie dei più forti.

Note: Di questi fatti così eclatanti in Sicilia ne sono successi altri, un altro sindacalista Socialista, Placido Rizzotto che  lottava  a fianco dei contadini contro i latifondisti, fu ammazzato dai sicari della mafia nel 1948

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