Luigi Pulci

                          
Firenze 1432 - Padova 1484  

        


Appartenente ad una nobile famiglia decaduta, Luigi Pulci nel 1451, a soli 19 anni, fu costretto ad assumere insieme ai fratelli la responsabilità dei debiti accumulati dal padre, morto quell’anno, e si impiegò come segretario presso un ricco mercante. Nel 1461 entrò a servizio della famiglia Medici e fu particolarmente caro alla madre di Lorenzo il Magnifico, Lucrezia Tornabuoni, oltre che amico personale di Lorenzo il Magnifico. Si impose alla cerchia di intellettuali e artisti che si raccoglieva intorno al giovane principe grazie al suo temperamento bizzarro e alle sue prove letterarie.

Per conto di Lorenzo svolse numerose missioni ufficiali guadagnando grande stima e influenza all’interno della corte medicea. Dopo il 1471 il suo prestigio cominciò gradualmente a calare; di cultura non vastissima anche se non superficiale, Pulci era infatti legato al recupero della tradizione popolare attraverso canoni espressionisti, indirizzo letterario che aveva attratto inizialmente il giovane Lorenzo ma che era stato superato ben presto dal più raffinato neoplatonismo ficiniano.

L’opera di maggior spicco nel corpus di Pulci è il poema in ottave Morgante, commissionatogli da Lucrezia Tornabuoni. Completato già prima del 1470 venne pubblicato soltanto otto anni più tardi, in 23 canti; una seconda edizione del poema, in 28 canti, fu pubblicata nel 1478. Si tratta di una parodia dei poemi epico-cavallereschi in cui l’attenzione dell’autore è volta soprattutto a creare una lingua che fonda tecnicismi e voci dialettali fortemente espressive, a scapito dell’intreccio molto spesso meccanico e schematico.

Altre opere di Pulci sono l’Epistolario, numerosi sonetti e favole villerecce, la Giostra di Lorenzo in 160 stanze e un Vocabolarietto di lingua furbesca.

Note biografiche a cura di Daniela Vangale da www.liberliber.it

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